FAX 07/01 – 2011
(Leggi la versione sfogliabile)
caro dott. Amicone
questa la bozza di un testo che potrebbe una volta limato e modificato, fare l’oggetto di una petizione all’Autorità competente; è cosa fattibile per far muovere opinione pubblica e governanti? grazie.
Ho alcune considerazioni da fare sulle modalità della “difesa dei cristiani” da parte dell’Occidente; è un tema fuorviante e controproducente che fa sembrare che i cristiani indigeni siano accomunati a cittadini stranieri nel proprio paese; questo NO. Per quanto riguarda i Cristiani sotto attacco nel mondo islamico:Il problema è politico e va affrontato come tale.
Ho letto di varie proposte riguardo ai cospicui finanziamenti della UE, e propongo ai nostri governanti di avere il coraggio di subordinarli all’attuazione di maggiore libertà civile, religiosa e sicurezza nel paese beneficiario; promuovere una società che abbia un profondo senso di fiducia nei valori religiosi e umani, sia caratterizzata da un reciproco rispetto di tutti i suoi componenti con uguali diritti e doveri, che l’appartenenza religiosa non sia una discriminante tra i suoi cittadini.
Condivido l’idea che l’Occidente inizi a concedere crediti a certe condizioni che possono spaziare dallo scambio tecnologico alla cultura, ma anche di subordinare finanziamenti e protocolli internazionali in corso di stipula a certi criteri culturali e di reciprocità.
Sappiamo che la fonte della pressione su i cristiani nei paesi arabi è la cultura, l’educazione, la propaganda mediatica, le prediche e non di meno (last but not least) i libri di testo nelle scuole. A mio parere, ci vorrebbe estendere l’azione dell’ Italia e del Unione Europea agli ambiti culturali, ai libri di testo nelle scuole che siano privi di riferimenti offensivi verso i non musulmani anche se sono versetti estrapolati dal corano; basterebbe selezionarne degli altri. I nostri governanti dovrebbero farlo sapere molto chiaramente ai loro partner dei paesi che richiedono i finanziamenti. Questa la (nostra) richiesta.
Cordiali saluti
Giuseppe Samir Eid
Comune di Milano per un business abbinato a progetti etico culturali
Gentile Ingegnere Assessore……. :
Il giro d’orizzonte ieri sera al Rotary, della missione dell’Assessorato da Lei guidato ci ha dato un “idea” della gravosità dei suoi impegni di cui traspariva che Lei in prima persona se ne sentiva responsabile: se le faceva proprie. La sua sensibilità verso la multiculturalità, intesa come rispetto delle persone e delle identità pur facendo proprie i valori etici del paese d’adozione, richiede un’azione comune a prescindere delle fazioni politiche. Spero che Lei possa proseguire negli obiettivi e progetti tutt’ora in corso anche nella prossima legislatura.
Credo che il calendario comparato Ebraico-cristiano-islamico, pubblicato dall’ENEC, Europe Near Easr Centre, che le ho consegnato ieri sera sia un buono strumento allo scopo di conoscersi a vicenda senza remore e con il rispetto reciproco; focalizza ogni mese dell’anno una delle Chiese d’Oriente, realtà spesso ignorate in via d’estinzione nel pieno del nostro disinteresse e della pressione islamica verso le minoranze.
Un ulteriore ultimo esempio di questa pressione, è quella della fiera internazionale del libro al Cairo in gennaio 2006. Li vediamo uno o più stand con libri dichiaratamente blasfemi. Trovo aberrante la pubblicazione di questi testi offensivi e disprezzanti verso 10% della popolazione egiziana e spingono all’odio con tutte le sue conseguenze pratiche. Mettersi nei panni di un cristiani che vive in una società con forte pressione antagonista…..ecc…libri che ritroviamo poi in alcuni dei centri islamici in Occidente che vanno contro corrente alle politiche d’integrazione da Lei perseguiti. Colgo l’occasione della visita di nostro Sindaco Gabriele Albertini al Cairo per chiedergli di farlo presente ai suoi interlocutori egiziani
Il viaggio del nostro Sindaco fatto nel segno del business e del dialogo per la pace, leggi CIPMO, verrebbe meno al suo scopo se gli interessi materiali non vanno di pari passo con quelli culturali: argomenti ai quali i paesi arabi sono estremamente sensibili spesso stupiti della nostra apparente indifferenza al riguardo. Credo sia più che opportuno segnalare ad Albertini queste contraddizioni durante la sua permanenza nel medio oriente.
Giuseppe Samir Eid
Samir Eid Raccolte
Intendono fornire gli strumenti per una inclusione sociale del flusso migratorio, gettare una luce sui diritti umani e la condizione di vita dei cristiani nel mondo islamico da cui proviene l’autore.La conoscenza dell’altro, delle diversità culturali e religiose sono ingredienti primari per creare la pace nei cuori degli uomini ovunque, premessa per una serena convivenza e convinta cittadinanza sul territorio.