R040 - COMMENTI: SHARIA, RAMADAN, INSTABILITA SOCIALE E POLITICA

Corriereforum – 16/10/2006

(Leggi la versione sfogliabile)

Un forum di libero e civile confronto sui temi più dibattuti nell’Italia che guarda al mondo plurale e globalizzato: immigrazione, islam, dialogo tra le civiltà, identità nazionale, diritti dell’uomo

Lunedì 16 Ott 06
La consulta islamica primo passo verso la sharia in Italia? La consulta, primo passo verso la sharia in Italia?
Una mia amica musulmana si è trasferita da un paese arabo verso lo stato dell’Ontario in Canada per fuggire dalle discriminazioni insiti nella sharia contro le donne. Purtroppo nell’Ontario esiste una proposta di legge che consente di applicare la sharia ai problemi delle famiglie; cosi la mia amica in Canada è passata dalla padella alla brace grazie alla locale consulta. Il Presidente dell’UCOII il medico dott. Nour avendo dichiarato alla TV al ministro Turco che le leggi italiane si avvicinano (dovrebbero) piano piano alla sharia,non sarà che ci sia l’intenzione di strumentalizzare la consulta italiana come tentativo di un primo passo verso l’introduzione della sharia in Italia?

(altro…)

Continue Reading

R047 - MOSCHEA A MILANO

FAX – 20/08 – 2009

(Leggi la versione sfogliabile)

MESSAGGIO
——————————————————–
Data: 20 agosto ’09
A: dott. Riccardo
DA : G. Eid
Copia :Ing. Carlo
Numero di pagine:1
OGGETTO:

Economista d’impresa nazionale ed internazionale, attento alle situazione dei musulmani in occidente e a quella dei cristiani nel mondo arabo, autore di varie pubblicazioni. Ci siamo conosciuti nel corso di una mia relazione avente come oggetto la convivenza dei musulmani in Italia, al circolo dei Pugliesi a Piazza Duomo.

A mio parere, la costituzione di sale di preghiere a Milano va fatta a secondo delle esigenze dei singoli quartieri e non va valutato in base al numero dei musulmani residenti a Milano; la valutazione arbitraria di una percentuale che prega è un fatto prettamente personale, si presta a strumentalizzazioni. Infatti, a differenza della chiesa o della parrocchia, ai musulmani necessitano dei luoghi dove radunarsi per pregare sotto la guida di un imam responsabile della predica. Ancorché questo non sia obbligatorio in quanto nell’islam il rapporto che esiste tra il fedele e il nostro comune Creatore, Dio, è diretto senza il filtro di una gerarchia.
La moschea invece è uno spazio che ha altre funzioni oltre la soddisfazione delle esigenze religiose, in quanto svolge funzioni socio-politiche e di aggregazione di tutti quanti si identificano alla stessa religione e la stessa corrente in quanto nel mondo islamico arabo le leggi sono applicate in modo diverse a secondo dei paesi e del governo del momento, non sono ne costanti ne uguali in tutti i paesi. La moschea non è soltanto un luogo di preghiera o di culto, ma un centro di aggregazione islamica con valenze culturali, sociali e non di meno politiche. In generale le sommosse sbucano di venerdi dopo la predica.

(altro…)

Continue Reading

R048 - TRA IL DIRE E IL FARE

17 ottobre 2010 il 11:00

(Leggi la versione sfogliabile)

D.ssa Cecilia …..:
la trasmissione di stamane domenica 17/10/10 molto interessante specialmente le interviste ai rappresentanti musulmani, non direi dell’islam. Sammakh da sempre coinvolto nel dialogo, Il mufti della Siria Hassoun è stato molto logico.ha anche detto che la pratica della religione è condizionata dalla cultura del popolo, sappiamo che questa è influenzata da i testi scolastici! Ma uno si chiede:nonostante i mufti siano dei leader religiosi riconosciuti rimangono sempre stipendiati dallo Stato e dal Governo (dittatore) in carica. Allora perché quel fossato tra parole, intenzioni, wishful thinking, e la realtà? Me lo ha confessato Al Khatami alla Gregoriana: il fossato dipende da un problema politico e non religioso. Mi domando allora, ma se il religioso dipende dal politico? Un circolo vizioso sul quale la politica occidentale dovrebbe puntare con più incisione.

Samir Eid Raccolte

Intendono fornire gli strumenti per una inclusione sociale del flusso migratorio, gettare una luce sui diritti umani e la condizione di vita dei cristiani nel mondo islamico da cui proviene l’autore.La conoscenza dell’altro, delle diversità culturali e religiose sono ingredienti primari per creare la pace nei cuori degli uomini ovunque, premessa per una serena convivenza e convinta cittadinanza sul territorio.

R049 - ISLAM MODERATO

martedì 26 luglio 2005

(Leggi la versione sfogliabile)

E’ una parola vuota, non sense, inflazionata dai nostri ministri. Nei paesi arabi l’islam segue la linea autorizzata dal proprio governo o del proprio finanziatore. Parlerei piuttosto dei musulmani in Italia; una persona, cittadino come noi due, come tutti gli italiani soggetti alle leggi dello stato italiano. La maggior parte dei media eludono, coscientemente o meno, la sostanza del problema, Infatti, sorvolano su un aspetto importante: la lealtà dei musulmani italiani o residenti e loro ospiti, verso lo Stato e le sue leggi.
Faccio rimarcare che la maggioranza dei musulmani in Italia sono di provenienza Medio Orientale, cioè di cultura araba e ha trovato nella nostra democrazia un garantismo e una libertà che non ha avuto nei paesi di provenienza. Ci si domanda: vogliono vivere in Occidente importando usi, costumi e culto come praticato nei paesi arabi?
In due parole: Lo Stato e le sue Istituzioni dovrebbero applicare le leggi e farle rispettare. I tentennamenti giocano a favore di chi le vuole violare oppure creare il suo spazio di privilegi.

Samir Eid Raccolte

Intendono fornire gli strumenti per una inclusione sociale del flusso migratorio, gettare una luce sui diritti umani e la condizione di vita dei cristiani nel mondo islamico da cui proviene l’autore.La conoscenza dell’altro, delle diversità culturali e religiose sono ingredienti primari per creare la pace nei cuori degli uomini ovunque, premessa per una serena convivenza e convinta cittadinanza sul territorio.