DIALOGO ISLAMO CRISTIANO

147 reciproca, dolcezza, saper ascoltarci; pru- denza, pazienza, atteggiamenti e malintesi da evitare. Insieme, ciascuno al suo posto e con i propri talenti, sappiano consolidare tutto ciò che cé di positivo nel mondo e a superare con buona volontà tutto ciò che ferisce, degrada e uccide luomo. Attuare un dialogo leale, fondato sul rispetto delle culture, cosi che cadano i muri di odio, e si superi il rifiuto degli uni verso gli altri. Nonostante il dialogo tra i vertici religiosi non ha portato finora risultati concreti va continuato; è da ricordare che La Vergine Maria è un punto dincontro tra musulma- ni e cristiani: - Maria è colei che unisce le due religioni. Malgrado la perseveranza di poche anime di buona volontà, il seme del cambiamento fatica a germogliare per due ragioni: a) la società dei paesi arabi è rigida- mente blindata dalle leggi religiose. b) la so- cietà occidentale è allergica ai temi religiosi: ci sono persino delle insidie nascoste nelle pieghe delle proposte di legge in Italia che vanno contro la morale delle due religioni. Per ottenere risultati concreti verso la Pace, bisogna puntare sul CONOSCERSI PER CONVIVERE E COSTRUIRE LA PACE che riguardino le opere di carità, lazione per la pace e la giustizia, la promozione umana, Le realtà umane non esistono sen- za luomo, senza il libero impegno del suo spirito e del suo cuore. Proprio per questo i credenti tutti, di tutte le fedi, sono tanto più chiamati a lasciarsi penetrare interior- mente dalla pace di Dio, e a portare la sua forza nel mondo. Il rispetto della coscienza religiosa è infatti il necessario presupposto perché tra le comunità e i popoli si affermi, in un mondo globalizzato come lattuale, la cultura della pace. Credenti e anime di di buona volontà in cammino nel XXI secolo Per gestire il cambiamento è necessa- rio che agiscano in sintonia Nord e Sud, Oriente ed Occidente ed è importante non lasciare spazio a coloro che pretendono di detenere il monopolio della Verità e hanno larroganza di voler utilizzare la coercizione per imporre la loro Verità, isolarsi, creare dei ghetti, futuri centri di potere. La presente conversazione, Religioni e cul- ture a confronto per un Umanesimo Pla- netario, s'inserisce in questo quadro della pace in nome di Dio. Donne e uomini di buona volontà ben inseriti nelle due rive del Mediterraneo, possono rappresentare la pietra miliare per il cambiamento. Il tema dei Diritti Umani è una buona piat- taforma per promuovere insieme la pace senza distinzione di razza, credo religioso o di ideologia: ossia riconoscere allUomo la sua dignità nel creato. Musulmani e cristia- ni lo prendono come modello per puntare sul le opere di carità, lazione per la pace e la giustizia, la promozione della donna. A titolo di esempio per approfondimento, citiamo alcune delle possibili azioni nel mondo: • Azioni per la promozione del diritto alla vita costituiscono oggi la grande base per il dialogo tra i credenti delle diver- se religioni e tra i credenti e gli stessi non credenti. È questo un grande punto di incontro e, quindi, un fondamentale presupposto per un'autentica pace, la denuncia dello scempio che di essa si fa nella nostra società: accanto alle vit- time dei conflitti armati, del terrorismo e di svariate forme di violenza, ci sono le morti silenziose provocate dalla fame, dall'aborto e altre forme di manipolazioni e di mutilazioni. • Azioni per la libera professione della propria fede. Le difficoltà che tanto i cri- stiani quanto i seguaci di altre religioni, ivi compresi in alcuni casi i musulmani stessi, incontrano nel professare pubbli- camente e liberamente le proprie con- vinzioni religiose; in alcuni Stati vengono addirittura perseguitati alimentando un sistematico dileggio culturale nei con- fronti delle credenze religiose. Ciò non

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