DIALOGO ISLAMO CRISTIANO

150 pensiero proveniente dal regno Wahahita. finanziala dai petroldollari, si è imposta al potere degli Stati ambi e pretende di appli- care alla lettera i dettami del Corano senza conte stualizzarne la lettura e la riflessione; riesce a coagulare ampi strati della popo- lazione che non è in grado di distinguete tra società cristiana e modernizzazione occidentale. L'Islam è percepito come oc- casione di riscatto e l'integralismo sfrutta l'ignoranza di questi strati sociali per i suoi obiettivi di conquista. Tutti gli Stati arabi, ad eccezione del Libano, hanno la sharia come unica fonte del loro ordinamento giuridico. È una legge religiosa, che con- diziona la vita del Paese, delle fami glie e delle persone, che viene applicata per la parte riguardante la famiglia, la donna, la libertà religiosa e le successioni. Legge che provoca pregiudizi e discriminazioni legali e sociali verso i cristiani autoctoni e tutti i non musulmani. Pregiudizi religiosi, di usi e costumi, frustrazioni, arretratezze economiche, sentimenti di ostilità verso l'Occidente, uniti alla convinzione di esse re il popolo favorito da Dio, sono inevita- bili componenti di una polveriera pronta a esplode re se non si interviene per tempo. Situazione che provoca l'emigrazione degli arabi cristiani verso Paesi più ospitali. Certo è che l'Europa ha interesse per un Medio Oriente stabile, ma un siffatto obiettivo è possibile promuovendo lo sviluppo tec- nologico, garantendo il flusso del petrolio, mettendo freno all'emigrazione, creando un clima di fiducia tra le popolazioni e re- alizzando la sicurezza di Israele, del Liba- no, della Giordania e delle frontiere con- cordate e riconosciute. Il Medio Oriente è in fermento; le soluzioni sono nell'ordine: Pace. Prosperità e Democrazia. E noi cosa possiamo fare? Agire da catena dì trasmis- sione per influire sulle forze decisionali con la testimonianza, l'educazione, il rispetto dell'uomo che porta alla pace. Propongo come modello di favorire il ruolo dei musul- mani in Europa per costruire i ponti per il ri- spetto reciproco tra musulmani, cristiani ed ebrei, senza dimenticare di divulgare loro i principi sui quali si basa il Cristianesimo. La devozione verso la vergine Maria è diffusa tra i musulmani: nello spirito di un dialogo spirituale tra due grandi religioni del mondo arabo il Parlamento libanese ha stabilito il 25 marzo come festività nazionale, giorno in cui la Chiesa cattolica commemora l'an- nuncio dell'angelo Gabriele a Maria, punto di raccordo tra i due popoli. Una comme- morazione auspicabile tra le comunità cri- stiane e musulmane. A differenza di coloro che vogliono ridurre l'Islam a un sistema politico invece di considerare la religione relazione della persona con Dio, sono con- vinto che l'Islam, inteso secondo la sua tra- dizione spirituale, può offrire preziose risor- se da spendere e condividere per costruire, insieme a Cristianesimo ed Ebraismo, la cultura globale della Pace e della Fraterni- tà. Infine, serve sensibilizzare i poteri politici verso il silenzio assordante nel quale sono avviate all'estinzione le Chiese Orientali so- pravvissute nei Paesi arabi.

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