DIALOGO ISLAMO CRISTIANO

158 da un problema politico e non religioso. Mi domando allora, ma se il religioso dipende dal politico? Un circolo vizioso sul quale la politica occidentale dovrebbe puntare con più incisione. cosa ne pensa? Cosa possia- mo fare? Grazie e complimenti. "Engage life for what worth and remains" Giuseppe Samir Eid Il papa e i fratelli musulmani Il papa e i fratelli musulmaniL’immigrazio- ne dei musulmani ci ha fatto prendere co- scienza del‘identità di fondo e dei valori sui quali la nostra civiltà si è sviluppata ma ai quali molti di noi si sono assuefatti; lo con- sidero un esempio della ricchezza che può essere generata dalla globalizzazione. Una ricchezza che può realizzarsi offrendo alla persona immigrata dignità e l’opportunità di uno sviluppo umano per una integrazio- ne propositiva, in contrasto con l’esclusio- ne. Inclusione invece non può voler dire spostarsi un po’ per far posto anche all’al- tro, a qualsiasi altro. Vuol dire costruire con la ragione un quadro di valori umani, una cornice del bene comune e dentro questa cornice far posto a chi la condivide, pur se di religione o di cultura diversa. Senza di ciò non si dà vera inclusione. Questo com- pito è eminentemente politico e la politica che se ne volesse esimere, limitandosi ad accogliere senza includere, non svolgereb- be il proprio ruolo. Mi auguro che ogni Comunicatore religioso e non, musulmano o altro si senta impe- gnato ad essere infaticabile operatore di pace e strenuo difensore della dignità della persona umana e dei suoi inalienabili diritti. Un ultimo augurio non meno importante anzi è che i responsabili della comunica- zione della Santa Sede provvedano a far pubblicare e circolare su i media islamici, televisioni radio e carta stampata, i buoni propositi scambiati a livello alto pena che rimangono veramente in alto senza rag- giungere il popolo..

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