DIALOGO ISLAMO CRISTIANO
160 si dà vera inclusione. Questo compito è eminentemente politico e la politica che se ne volesse esimere, limitandosi ad acco- gliere senza includere, non svolgerebbe il proprio ruolo. Religione e identità Religione e stato civile dei popoli mediter- ranei sono indissolubilmente legati all'i- dentità della persona; il cittadino arabo, cristiano o musulmano, sente la sua iden- tità religiosa in modo prioritario rispetto alla sua fedeltà politica stabile. L’orizzon- te mentale e culturale delle popolazioni è un orizzonte religioso. Le religioni quindi sono elementi fondamentali delle comuni- tà nazionali. Si può affermare ad esempio che l’elemento unificatore delle popola- zioni arabe risulta essere quello religioso, vale a dire la comune religione islamica all’interno della quale s’inseriscono alcu- ne differenziazioni. Provengono da paesi con leggi che privilegiano i cittadini musul- mani rispetto agli aderenti ad altri credo religioso formando dei pregiudizi mentali nei giovani che approdano in Europa dove prevale l’uguaglianza di diritti e la non di- scriminazione tra i cittadini. E’ indispensabile chiedere al mondo arabo di lavorare sull’educazione, sui media, sui libri di testo nelle scuole e perfino invita- re a questa linea educativa e di pace, gli imam e predicatori che hanno in mano il formidabile strumento delle prediche nelle moschee , dove sarebbe opportuno pro- clamare anche i versetti del Corano che sottolineano “la volontà di Dio verso la plu- ralità religiosa e l’impegno nel gareggiare nel bene nella Misericordia di Dio.” La mi- gliore risposta all'estremismo è creare un fronte internazionale unito che si appoggi su standard universali di libertà di credo e religione parte integrante dell’identità dell’individuo. Occorre un cambiamento radicale nella formazione dei cittadini, un problema di cultura, allo scopo di far com- prendere a tutti di essere uguali e che la violenza è intollerabile. Media, Communicazione e Dialogo interreligioso Bisogna adoperarci affinché i musulmani riescano a cogliere la distinzione tra reli- gione e società, fede e civiltà, islam poli- tico e fede musulmana. E stato proprio il Cardinale Martini, a favorire il “dialogo” tra le diverse culture e religioni, a favorire questo dialogo tra due persone che hanno qualcosa da dirsi. Mi auguro che ogni Comunicatore reli- gioso e non, musulmano o altro si senta impegnato ad essere infaticabile e strenuo difensore della dignità della persona uma- na e dei suoi inalienabili diritti; bisognereb- be trovare il modo di fare passare questo ideale nella formulazione delle leggi degli stati e che i buoni propositi scambiati a li- vello alto raggiungano il popolo pena che rimangono veramente in alto. Come socio ALDAI intendo fare giun- gere la mia voce affinché gli orga- nismi politici unitamente al Parla- mento Europeo si facciano sempre promotori efficaci di giustizia, libertà e pacifica convivenza fra le popola- zioni dell’area mediterranea attuan- do le dovute strategie.
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