DIALOGO ISLAMO CRISTIANO
164 2014: Caro Monsignore, caro Raoul Immerso nella pace di una pineta lontano da Milano ho riletto quanto scritto sull’ar- gomento trovando lo spunto per esporre alcune situazioni che a mio parere dan- no una luce diversa su alcuni punti da voi esposti a proposito di guerre di religione. Non tutte le guerre etichettate di religio- ne sono riferite all’insegnamento religioso specifico e non tutte le religioni sono uguali tra di loro sia nel’insegnamento che nella pratica. Rimane il fatto che le religioni sono considerate “vie” per rispondere agli aneliti profondo del’uomo. Scrivo in modo sin- tetico per non voler sembrare una noiosa retorica mentre accendo i riflettori su fatti sembrano andati in oblio seguendo il det- to “Il mondo è pericoloso vivere non tanto a causa di coloro che fanno il male, ma a causa di chi guarda, lascia fare e rimane in silenzio”.. 1. Le crociate cosi dette guerre di religione sono state successive a: a-la conquista della Sicilia nel 827 da par- te degli arabi musulmani, continui atti pi- rateschi e rapimenti sino al saccheggio di Roma e della basilica di San Pietro nel 846 b- blocco dei pellegrinaggi a Gerusalemme da parte dei nuovi occupanti, i Turchi sel- giuchidi. Come reagirebbero oggi i musul- mani se ad esempio gli americani occupas- sero la Mecca impedendo il pellegrinaggio ai musulmani?. c- nel lontano anno 1076, 20 anni prima della prima crociata, il papa Gregorio VII scriveva senza riceverne riscontro al Go- vernatore dell’Algeria El Nasser: ....Cre- diamo nello stesso Dio unico anche se in modo diverso, eleviamo le nostre preghie- re e lo veneriamo tutti i giorni....e faceva riferimento alla discendenza spirituale ad Abramo e la fede in un Dio Unico. 2-L’evangelizzazione cristiana degli ultimi cent’anni, XX e XXI secolo si fa con l’esem- pio, le opere, la carità senza obbligo di con- versione, né con la spada o la coercizione. E un annuncio con l’esempio tutt’al più crea nei cittadini cristiani una mentalità diversa dalla maggioranza col rischio di essere di- scriminati qualora le leggi non rispettano la libertà di scelta religiosa. 3- Illuminismo e operatori di pace nel dia- logo interreligioso: la maggior parte sono stati eliminati dalla scena pubblica musul- mana, assassinati o semplicemente igno- rati persino Taha Hussein famoso ministro della cultura e dell’istruzione in Egitto anni cinquanta e altri illustri uomini di lettere sono stati osteggiati dall’Azhar messi da parte o costretti ad esiliarsi. 4- Dichiarazione universale dei diritti umani del 10 dicembre 1948: non è stata ricono- sciuta e non è applicata nei 57 Stati ade- renti alla Conferenza degli Stati Islamici che si rifanno alla sharia. 5- La radice del male si trova nei nostri cuori: E vero fintanto che venga alimentato da prediche, libri di testo nelle scuole che inneggiamo alla vittoria (sempre conquista) di una certa ideologia chiamata religione. 6- Estensori della storica lettera da parte di 138 teologi musulmani al papa Benedetto XVI: la maggior parte hanno una cattedra universitaria nel mondo occidentale con poca presa su i popoli all’interno degli stati islamici. 7- Oggi la maggior parte delle guerre eccidi e simili nel mondo si rifanno alla”religione” musulmana e hanno il loro fondamento alle parti del corano che spingono alla discrimi- nazione tra gli uomini simile si può dire al fascismo che ha provocato le guerre del XX secolo. L’aspetto economico può esse- re la ragione non dichiarata ma il motore di tali azioni rimane sempre l’insegnamen- to a nome dell’islam indirizzato ai popoli dalla più giovane età. Non essendoci una autorità unica che rappresenti la religione islamica, simile alle Chiese cristiane Papa o Patriarchi, sono i più forti centri di pote- re che danno voce all’islam del XXI secolo senza paura di contestazione. Naturalmen- te la mancanza di una classe media estesa
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