DIALOGO ISLAMO CRISTIANO
170 mantenere ed intensificare le relazioni con i non cristiani. Un sincretismo conciliante sarebbe in ultima analisi un totalitarismo di quanti pretendono di conciliare prescin- dendo da valori che li trascendono e di cui non sono padroni. La vera apertura implica il mantenersi fermi nelle proprie convin- zioni più profonde, con un'identità chiara e gioiosa, ma aperti “a comprendere quelle dell'altro” e “sapendo che il dialogo può ar- ricchire ognuno”. Non ci ser ve un 'apertura diplomatica, che dice sì a tutto per evitare i problemi, perché sarebbe un modo di in- gannare l'altro e di negargli il bene che uno ha ricevuto come un dono da condividere generosa mente, l'evangelizzazione e il dialogo interreligioso, lungi dall' opporsi tra loro, si sostengono e si alimentano recipro- camente". 3. Infine, la citazione che poi tu fai del n. 252 tralascia una seconda parte della frase che completa gli elementi in co- mune tra Islam e Cristianesimo: "... un Dio unico, misericordioso, che giudi cherà gli uomini nel giorno finale " (Lumen gentium 16). Che significa che questa impostazione dialogante con l'Islam che "in quest'epoca acqui sta una notevole importanza..." non è propria e anzitutto dell’Evangelii gaudium di papa Francesco, ma proviene da più lonta- no, da un documento del Vaticano II al qua- le papa Francesco non può che attenersi. Don Walter LA PACE E' POSSIBILE ROTARY - 1/12 - 2014 Dott. GIUSEPPE SAMIR EID RC Milano Sud-Est È indispensabile chiedere al mondo arabo di lavorare sull’educazione, sui media, sui libri di testo nelle scuole e perfino invi- tare a questa linea educativa e di pace, gli imam e predicatori che hanno in mano il formidabile strumento delle prediche nelle moschee , dove sarebbe opportuno proclamare anche i versetti del Corano che sottolineano la volontà di Dio verso la pluralità religiosa e l’impegno nel gareg- giare nel bene nella Misericordia di Dio.
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