DIALOGO ISLAMO CRISTIANO

18 eccezione a questo proposito il Sudan, che non può essere considerato a rigore un pa- ese arabo. Questa situazione di omogenei- tà linguistica e culturale trova certamente la sua origine nell’avvento e nello sviluppo dell’islam. E’ stato infatti il diffondersi del Corano a portare queste popolazioni a par- lare la stessa lingua araba. Non va però di- menticato che una tradizione culturale ara- ba era già presente in queste zone mol- to prima di questi eventi. Già nel III secolo a.C. si ha no- tizia di regni arabi a Tripoli (nell’attuale Libano), a Petra, in Giordania, presso i Nabatei. In questo stesso periodo vie- ne inoltre segnalata la presenza di tribù arabe (Manadhi- ra e Ghassanidi) in Siria. Sono stati i cristiani e gli ebrei che risiedevano in queste regioni a far sì che questo pa- trimonio culturale originario si svilup- passe e rimanesse in vita anche dopo la penetrazione dell’islam. Le origini della stirpe e della cultura araba vanno ricercate nel contesto storico-geografico della Me- sopotamia intorno al 1700 a.C. E’ qui che si svolge la vicenda di Abramo, il Patriarca che accomuna nel riferimento sia ebrei che arabi. Le statistiche più recenti stimano che i musulmani nel mondo siano circa ottocen- to milioni. Fra questi però soltanto il 15-20% sono di origine araba. Questo dato ci fa ca- pire quanto sia grossolano l’atteggiamento di quegli occidentali che confondono fra loro i due termini di arabo e musulmano. Basti solo pensare, ad esempio, ai musul- mani che vivono in Indonesia, India e Iran i quali non possono per nessuna ragione essere definiti come arabi. A ciò poi si deve aggiungere il fatto rilevante che circa il 10% degli arabi so no cristiani. Dobbiamo, quin- di, ricorda re che la maggioranza dei musul- mani non appartiene a popolazioni arabe. Prima della conquista musulmana, inizia- ta nel VII secolo da Maometto e portata a termine dai suoi successori, il Medio Oriente era intera- mente cristiano con la presenza di due grandi culture: quel- la ellenistica e quel- la siriaca. A questo dualismo culturale presente in ambito cristiano si può at- tribuire l’origine e lo sviluppo di una vera e propria civiltà ara- ba. Appare chiaro, pertanto, che la con fusione, creatasi in Occidente nei con fronti dei termini arabo e musulma- no, rappresenti, per l’identità araba e specialmente per i cristiani (arabi), un grande impoverimento culturale. Ma qual è oggi, all’interno di questo universo cultu- rale, la condizione in cui vivono i cristiani? Nel mondo arabo musulmano i concetti di cittadinanza, di patria e di nazione sono re- centi, i termini stessi sono stati coniati alla fine del secolo scorso e sono ancora fonte di confusione. Si parla di nazione egiziana, siriana, libanese, irachena, ecc., ma si parla anche di nazione araba. Chi si considera arabo oggi? Non esiste una nazione araba, esiste una comunità araba, come c’è una comunità

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