DIALOGO ISLAMO CRISTIANO
20 leranza discriminatrice al riconoscimento della libertà di coscienza e religiosa per tutti gli individui senza eccezione: non c’è stato l’”aggiornamento” per il riconosci- mento effettivo del pluralismo religioso. E’ impensabile per un musulmano, con- vinto di possedere la verità totale, abban- donare la sua fede religiosa e diventare cristiano. Le leggi degli stati islamici tra l’altro glielo proibiscono, pena la galera o trattamenti ancora più severi. Ci sono, tuttavia, dei convertiti, che a causa del loro entusiasmo. non possono tacere la loro fede. Vengono allora colpiti da gra- vi persecuzioni, tanto che sono costretti a lasciare il paese. Anche i cristiani che volessero aiutarli. sarebbero sospettati di fare del proselitismo incorrendo in pene severe. Per contro, la legge islamica non proibisce ai cristiani di convertirsi. Ci sono parecchi cristiani che passano per ragio- ni materiali e più spesso a causa del ma- trimonio. In questo caso un cristiano che vuole sposare una musulmana deve prima convertirsi all’islam. Naturalmente questa “conversione” non è accettata di buon gra- do e l’individuo cerca di ritornare cristiano. Una legge votata dal Parlamento egiziano sotto il presidente Anwar El Sadat con- dannava a morte il cristiano che, diventato musulmano, volesse ritornare cristiano. Il presidente Sadat impedì che questa legge diventasse esecutiva. Integralismo islamico Per fondamentalismo o integralismo s’in- tende il voler cambiare la società, rico- stituire oggi una situazione esistente nei tempi passati dove si crede, a torto o a ra- gione, che la vita era vissuta a seconda dei veri valori dell’islam. Il risveglio dell’islam comincia a metà del XIX secolo ad opera di filosofi e pensatori pacifici, nonostante la colonizzazione, alla ricerca di un’iden- tità perduta dopo il declino della società socio-politica del mondo musulmano. Con il passare del tempo questo risveglio pren- derà un colore politico accentuato sino all’estremo. La religione diventerà il mo- tore dei movimenti di liberazione e di con- quista. Coincide con la nascita dell’islam arabo espansionista in Africa. Nel mondo musulmano i recenti movimenti di re-isla- mizzazione hanno in comune la rottura con la società predo minante e l’ambiente sociale. Si oppongono allo stesso modo a un islam di compromesso, il quale si sa- rebbe accomodato in una modernità tra- smessa dalla secolarizzazione, che non è più musulmana. L’ integralista mira ad ap- propriarsi del potere e ad espandersi fuori dalle frontiere della nazione con lo spirito di conquista: una parte è ricorsa al terro- rismo. L’Iran esporta questa concezione. La causa di maggiore difficoltà, per quel che riguarda la condizione dei cristiani nei paesi a maggioranza musulmana, è il fon- damentalismo islamico. Questo fenomeno incarna in sé la tendenza preoccupante di un’appropriazione dello sviluppo tecno- logico del mondo occidentale, separato però da quelle premesse culturali che ne hanno reso possibile il sorgere. Dietro a ciò è facile leggere la volontà di risolve- re, nella linea della tradizione antica, tutti i problemi politici o sociali per mezzo della religione. Un processo che ostacola il rico- noscimento di tutti quei diritti che nell’Oc- cidente sono prerogative riconosciute alle minoranze. La povertà e l’ignoranza han- no favorito l’estensione dell’estremismo religioso. Con l’indipendenza i paesi arabi hanno favorito l’insegna mento gratuito e l’industrializzazione con il conseguen- te fenomeno dell’inurbamento. Le nuove leve, specialmente universitarie, sradicate dal loro contesto rurale, con una laurea e senza lavoro, sono deluse dalle promesse non mantenute da regimi cosiddetti socia- listi del mondo musulmano. Gli integralisti islamici allora riempiono il vuoto ideologi- co e l’assenza di un tessuto di stabilizza- zione sociale per le masse dei giovani o dei contadini che arrivano in città sull’onda
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