DIALOGO ISLAMO CRISTIANO
220 che l’appartenenza religiosa non sia una di- scriminante tra i suoi cittadini. Condivido l’idea che l’Occidente inizi a con- cedere crediti a certe condizioni che posso- no spaziare dallo scambio tecnologico alla cultura, ma anche di subordinare finanzia- menti e protocolli internazionali in corso di stipula a certi criteri culturali e di reciprocità. Sappiamo che la fonte della pressione su i cristiani nei paesi arabi è la cultura, l’edu- cazione, la propaganda mediatica, le pre- diche e non di meno (last but not least) i libri di testo nelle scuole. A mio parere, ci vorrebbe estendere l’azione dell’ Italia e del Unione Europea agli ambiti culturali, ai libri di testo nelle scuole che siano privi di rife- rimenti offensivi verso i non musulmani an- che se sono versetti estrapolati dal corano; basterebbe selezionarne degli altri. I nostri governanti dovrebbero farlo sapere molto chiaramente ai loro partner dei paesi che richiedono i finanziamenti. ESODO DEI COPTI From: Giuseppe Eid Sent: Saturday, October 13, 2012 5:22 PM Subject: Fw: Exode des Coptes-ESODO dei copti E' completamente vero e anche inferiore alla cruda realtà di chi conosce l’Egitto e i suoi villaggi . Mi dispiace sentire parlare di Islam moderato che è un “non sense” , i nostri sa- cerdoti arabi chiamano il dialogo finora svol- to in Egitto sin da i tempi degli anni quaranta un “caffé concert”. Le premesse per un vero dialogo in Italia inizia dalla convivialità quoti- diana, invece in Egitto è necessario riforma- re tutto il materiale scolastico e le prediche e chi le finanzia. • esiste un fronte comune di 56 stati islamici OSI dove non esiste la libertà di coscienza e predomina il diritto della comunità sopra la dignità della persona. L’Occidente dovrebbe prenderne atto attivamente. Alle belle di- chiarazioni debbono far seguito azioni incisi- ve nel campo dell’educazione sia in Occiden- te ma soprattutto nel mondo arabo: invitare i politici europei a pretendere il monitoraggio del materiale educativo nei paesi arabi affin- ché l’incitazione alla violenza facesse posto al rispetto reciproco. • E indispensabile lavorare sull’educazio- ne, sui media, sui libri di testo nelle scuole e perfino invitare a questa linea educativa e di pace, gli imam che hanno in mano il for- midabile strumento delle prediche nelle mo- schee, dove sarebbe opportuno proclamare anche i versetti del Corano che sottolineano la volontà di Dio verso la pluralità religiosa e l’impegno nel gareggiare nel bene nella Mi- sericordia di Dio.” • Ricordo una dichiarazione della Baronessa Ashton, Alto Rappresentante per la politica estera dell'UE, :"Non dobbiamo cadere nella trappola che ci stanno tendendo estremisti e terroristi", "Dobbiamo resistere a coloro che vorrebbero fare della religione un motivo di divisione. La migliore risposta all'estremi- smo è creare un fronte internazionale unito che si appoggi su standard universali di liber- tà di credo e religione.”"L'Unione europea non distoglierà lo sguardo". • Come si fa a passare dalle teorie alla pra- tica? Con il risveglio delle nostre coscienze e dignità.
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