DIALOGO ISLAMO CRISTIANO

288 MOSCHEA A MILANO FAX - 20/08 - 2009 MESSAGGIO --------------------------------------------------- Data: 20 agosto ’09 A: dott. Riccardo DA : G. Eid Copia :Ing. Carlo Numero di pagine:1 OGGETTO: Economista d’impresa nazionale ed inter- nazionale, attento alle situazione dei musul- mani in occidente e a quella dei cristiani nel mondo arabo, autore di varie pubblicazioni. Ci siamo conosciuti nel corso di una mia re- lazione avente come oggetto la convivenza dei musulmani in Italia, al circolo dei Puglie- si a Piazza Duomo. A mio parere, la costituzione di sale di pre- ghiere a Milano va fatta a secondo delle esi- genze dei singoli quartieri e non va valutato in base al numero dei musulmani residenti a Milano; la valutazione arbitraria di una per- centuale che prega è un fatto prettamente personale, si presta a strumentalizzazio- ni. Infatti, a differenza della chiesa o della parrocchia, ai musulmani necessitano dei luoghi dove radunarsi per pregare sotto la guida di un imam responsabile della predi- ca. Ancorché questo non sia obbligatorio in quanto nell’islam il rapporto che esiste tra il fedele e il nostro comune Creatore, Dio, è diretto senza il filtro di una gerarchia. La moschea invece è uno spazio che ha altre funzioni oltre la soddisfazione delle esigenze religiose, in quanto svolge funzio- ni socio-politiche e di aggregazione di tutti quanti si identificano alla stessa religione e la stessa corrente in quanto nel mondo islamico arabo le leggi sono applicate in modo diverse a secondo dei paesi e del go- verno del momento, non sono ne costanti ne uguali in tutti i paesi. La moschea non è soltanto un luogo di preghiera o di culto, ma un centro di aggregazione islamica con valenze culturali, sociali e non di meno poli- tiche. In generale le sommosse sbucano di venerdi dopo la predica. Colgo l’occasione per dilungarmi sulla pro- spettiva della creazione di una moschea a Milano: Non UNA moschea a Milano ma tante quante sono le reali necessità degli abitanti residenti. Mi consenta di attirare la Sua attenzione su alcuni inconvenienti alle quali si va incon- tro ad offrire un luogo unico a Milano per la preghiera , invece di favorire la creazione di sale di preghiere nei quartieri che più ne hanno il bisogno. Si eviterebbe lo sposta- mento libero o “incentivato” di popolazioni da una parte all’altra della città, togliendo cosi tempo a ore utili per il lavoro se fosse di giorno feriale. A titolo di esempio: 1. La gestione dello spazio unico potrebbe venire presa in consegna dagli esponenti di viale Jenner, dunque all'UCOI, proprio quelli che non hanno aderito ai valori della nostra costituzione. 2. l'UCOI verrebbe favorito come rappre- sentante dei musulmani a diventare il porta parola di richieste per favorire politicamen- te l'introduzione di "eccezioni" alle leggi del- lo stato; agevolare alcune eccezioni propo- ste dall’UCOI per i musulmani aprirebbe la strada a privilegi e discriminazioni a disca- pito degli altri cittadini non musulmani e da- rebbe ufficialità a solo una parte della rap- presentanza musulmana in Italia; l'esempio del UK dovrebbe insegnarcelo. 3. Non è detto che gli abitanti musulmani “non frequentatori delle moschee” siano contenti delle eccezioni o privilegi che ver-

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