DIALOGO ISLAMO CRISTIANO
81 IRAKNONSOLOPETROLIO- I ROTARY - pag. 24-27 L’intervento del PDG Piero Marcenaro sul n.5 di “Rotary”, maggio, mi è stato di stimolo per approfondire l’argomento ed esprimere un mio pensiero su una situa- zione che non riguarda soltanto ed in modo esclusivo il petrolio. L’intervento armato in Irak ha radici profonde e remote che potrei far risalire a più di un secolo indietro e ri- guar da la situazione del mondo arabo me- diorientale in gene rale. Mi riferisco in par- ticolare ad alcuni eventi che han no influito profondamente sullo stato dei sentimenti dei popoli arabi verso l’Occidente, U.S.A. in particolare, pro piziatori dell’intervento armato in Irak, fatti che hanno provocato il risentimento verso l’Occidente. Fattore religioso nei paesi arabi L’indole e la tradizione delle popolazioni che abitano i Paesi della fascia meridiona- le dell’area mediterranea le rendono parti- colarmente sensibili al coinvolgimento reli gioso. Un atteggiamento, questo, che pos- siamo com prendere meglio se prendiamo in considerazione il fatto che l’intera società è impregnata di caratteri religiosi. Ba sti pensare che proprio dal Corano ogni Sta- to arabo a maggioranza musulmana trae le leggi che disciplinano la convivenza fra i cittadini. L’islam, sia come Stato sia come religione, contiene un progetto sociale im- mutabile, poiché il Corano ha gettato le basi per reggere la società civile per gli uomini di tutti i tempi e luoghi. Tutti i musulmani fanno parte della stes sa comunità umma. Nono- stante le frontiere nazionali, il concetto di umma predomina nella filosofia musulma- na. Da ciò si capisce che il fattore religioso non può essere trascurato nell’affrontare i problemi del Medio Oriente. Movimenti e partiti costituiti su base religiosa islamica hanno in comune una visione antiocciden- tale ed intendono cambiare la società in modo tale da ricostituire og gi una situa- zione esistente nei tempi passati dove si cre deva, a torto o a ragione, che la vita si svolgesse secon do i veri valori dell’i- slam. Credono di avere un modello di ci- viltà da offrire, vogliono sostituirlo al no- stro. La corrente integralista mira però ad appropriarsi del po tere e ad espandersi al di fuori delle frontiere nazionali con uno spirito di conquista che a volte non esclu- de la violenza. La povertà e l’ignoranza hanno favorito l’estensione della cultura estremista religiosa (da non confon dere con il terrorismo). Negli ultimi quarant’an- ni nella società musulmana si è verificata una fortissima crescita demografica, che ha portato al raddoppio della popola zione. E questo è avvenuto in aree geografiche che, se si eccettua una piccola minoran- za privilegiata, sono ca ratterizzate da un livello economico molto basso rispetto a quello dell’Occidente, provocando le on- date migratorie verso l’Europa. Crescita demografica ed arretratezza economi- ca sono i due principali motivi propulsori dell’on data migratoria verso l’Occidente divenuto, in modo par ticolare negli ultimi anni anche per la sua vicinanza geo grafi- ca, un polo di grande attrazione per molti emigrati provenienti dai Paesi arabi. Con- statiamo allora che l’estremismo religioso, abbinato al sottosviluppo economico-cul- turale, riesce a coagulare ampi strati della popolazione, delusi dal mancato svilup po economico e da riforme sociali sempre promesse dai governi cosiddetti socialisti e mai attuate. L’islam viene allora perce- pito come occasione di riscatto e l’integrali smo sfrutta l’ignoranza di questi strati so- ciali riguardo i suoi obiettivi di conquista. Proprio per questo, l’accusa che viene più
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