DIALOGO ISLAMO CRISTIANO

82 spesso avanzata nei confronti dell’opera- to dei governi arabi alleati politicamente all’Occidente, è quella di non seguire alla lettera gli insegnamenti del Corano e di ce- dere invece al compromesso con il mondo occidentale e con i suoi simboli esteriori. Tracollo dell’impero ottomano ed abolizione del califfato Nella seconda metà del secolo XVIII, con il declino del mondo musulmano, ebbe inizio la decadenza dell’impe ro ottomano, da cui Inghilterra e Francia cercarono di trar- re vantaggio acquisendo potere nella re- gione. A metà del secolo XIX, ad opera di filosofi e pensatori arabi, cri stiani e musul- mani si unirono, nonostante la colonizza zione, alla ricerca di un’identità perduta e per creare un nazionalismo laico arabo sul modello delle idee importa te dall’Europa, presa come esempio per l’emancipazione dalle leggi medioevali alle quali essi erano ancora sog getti. Il nazionalismo era laico al fine di aggregare nell’in teresse comune tutte le comunità che lo formavano; era costituzionalista e poneva l’accento sullo sviluppo culturale, economico-industriale e sull’emancipazione della donna. Questo ebbe una ripercussione anche nel modo delle élite di vivere e praticare l’Islam: esso si andò evolvendo in modo diver- so dalla pratica popolare. Dopo la prima guerra mondiale Francia ed Inghilterra si accorda rono per la spartizione dell’impe- ro ottomano che aveva tenuto uniti popoli diversi tramite la rigida applicazione della sharia. Con lo smembramento dell’impero ottoma-i e l’abolizione del califfato da par- te di Ataturk nel 1924, i popoli musulmani rimasero “orfani” dal punto di vista re ligio- so, suscitando reazioni di rigetto che han- no dato vi ta a movimenti per il risveglio islamico e la ricostituzione del concetto di “umma” e di “dar el islam” in contrapposi- zione con il concetto di nazionalità. Focolare ebraico Nel momento in cui gli arabi, sul modello dell’Europa, rie scono ad emanciparsi dalle legislazioni a base religiosa, un documen- to britannico del 1917, la “Dichiarazione Balfour”, garantiva la creazione di un fo- colare nazionale ebraico, uno Stato basato sull’identità religiosa e quindi discriminan- te verso i non ebrei. L’impegno assunto, mentre confermava l’aspirazione del primo Congresso Sionista tenuto nel 1897 in se- guito ai pogrom subiti dagli ebrei in Europa e Russia, disattendeva invece un impegno assunto precedentemente, consistente nella creazione di uno Stato arabo come ricompensa per quegli arabi che avevano sostenuto la guerra contro i turchi. Risveglio islamico Abbiamo visto che in origine l’unione fra gli arabi iniziò come motore per ottenere l’indipendenza e fu il sociali smo lo stru- mento per introdurre la giustizia sociale e lo sviluppo economico e culturale. Con l’indi- pendenza acquisita dopo la seconda guer- ra mondiale, i Paesi arabi hanno favorito l’istruzione gratui ta e l’industrializzazione con il conseguente fenomeno dell’inurba- mento. Ma le nuove leve, specialmente universitarie, sradicate dal proprio contesto rurale, in pos sesso di una laurea ma non di un lavoro, sono diventate facili prede degli integralisti islamici, che riempiono con le loro idee il vuoto ideologico e l’assenza di un tessuto sociale stabile causato dal flusso dei contadini che arri vano in città sull’onda dell’esplosione demografica e del la laurea ad ogni costo. Con il passare del tempo questo risveglio prende un preciso colore politico. La religione diventa il mo- tore di mo vimenti di liberazione e di con- quista e coincide con l’espansionismo dell’i- slam arabo in Africa. I recenti movi menti di re-islamizzazione, hanno in comune la rottura con il tipo di organizzazione sociale precedente e si oppongono ad un islam di compromesso, infiacchito dalla modernità trasmessa dalla secolarizzazione. Il movi mento dei “Fratelli Musulmani” fondato in

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