Dialogo Islamico Cristiano

282 che discriminano i non musulmani vanno rifiutati. 2-Mi piace il fatto che il progetto sia della cittadinanza, tutta, non soltanto degli ade- renti alla proponente che rappresenta sol- tanto una parte dei fedeli musulmani. 3- La moschea dovrebbe essere accessibile alle funzioni di tutte le componenti dell'i- slam nessuna esclusa. 4-l'Ente di gestione della moschea dovreb- be includere uno o più rappresentanti del comune di Milano nel Consiglio di gestione e i verbali accessibili 5-i titolati a tenere le prediche debbono es- sere "certificati" e pratici della lingua nazio- nale e della cultura nostrana. grazie. Moschee, minareti o centri per il culto religioso? E con l’esempio che si propugnano gli ideali. La moschea è un centro politico, sociale e religioso non soltanto un centro religioso nel senso che gli italiani lo interpretano. In fatti, propongo di facilitare la creazione di sale di preghiere nei quartieri che più ne hanno il bisogno con il coinvolgimento dei singoli co- muni che potrebbe cosi avere un rappresen- tante nei consigli di gestione di questi spazi; altra questione da approfondire. Un obiettivo politico sociale sarebbe da ta- gliare il cordone ombelico che lega il cittadi- no musulmano che rispetto in quanto uomo e l’islam in quanto sistema;giocando in casa spetta a noi sviluppare una strategia per l’integrazione dei cittadini musulmani, ma monitorare costantemente l’insediamento dei centri culturali che spesso sono delle emanazioni dei finanziatori esteri. Una poli- tica a lunga scadenza dell’Unione Europea potrebbe contemplare di abbinare lo svilup- po economico e lo scambio di tecnologia con i diritti umani nei paesi arabi. Vorrei attirare l’ attenzione su alcuni incon- venienti alle quali si va incontro ad offrire un luogo unico a Milano per la preghiera del venerdi, invece di favorire la creazione di sale di preghiere nei quartieri che più ne hanno il bisogno. Si eviterebbe lo sposta- mento libero o “incentivato” di popolazioni da una parte all’altra della città, togliendo cosi tempo e ore utili per il lavoro. Il refe- rendum ha bocciato i minareti giustamente ma non i centri religiosi per la preghiera del venerdi. Da una inchiesta della Fondazione riporta- ta dalla Edizioni Paoline negli anni novanta sulle difficoltà a comprendere i musulmani in Occidente: “Il rapporto fra islam e cri- stianesimo nel Medio Oriente, indica alcuni nodi critici relativi alla questione delle mi- noranze culturali e religiose, nodi di grande importanza anche per comprendere e ge- stire la presenza dei musulmani nei paesi europei” Non UNA moschea a Milano ma tante quante sono le reali necessità concordo pienamente con la sua conclusio- ne che il Comune in cambio della conces- sione del terreno, abbia il diritto di rappre- sentanza nell'organo direttivo a cui spetterà l'amministrazione dell'istituzione religiosa e dei suoi edifici. In fatti, propongo di facilitare la creazione di sale di preghiere nei quar- tieri che più ne hanno il bisogno con il coin- volgimento dei singoli comuni che potrebbe cosi avere un rappresentante nei consigli di gestione di questi spazi; altra questione da approfondire. Mi consenta di attirare la Sua attenzione su alcuni inconvenienti alle quali si va incon- tro ad offrire un luogo unico a Milano per la preghiera del venerdi, invece di favorire la creazione di sale di preghiere nei quartieri che più ne hanno il bisogno. Si eviterebbe lo spostamento libero o “incentivato” di po- polazioni da una parte all’altra della città, togliendo cosi tempo a ore utili per il lavoro. Le “issues” che vedo sono a titolo di esem- pio:

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