061 - ACCOGLIENZA DEI RIFUGIATI IN EUROPA

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ROTARY, IL CROCEVIA EUROPEO – pag. 25 – 1/CONOSCERSI PER CONVIVERE E COSTRUIRE LA PACE – 2016

Accoglienza dei rifugiati in Europa

Misericordia ed integrazione dei musulmani in Europa

Desideriamo costruire una società di uguaglianza di diritti e doveri dei cittadini. Nella formazione dei cittadini occorre ribadire che la violenza a nome della religione è intollerabile, far comprendere a tutti di essere uguali. E bene ricordare che La Dichiarazione universale dei diritti umani del 10 dicembre 1948 pubblicati dall’ONU non è stata riconosciuta dagli stati islamici che applicano invece la sharia, legge che trae la sua fonte dal Corano e applica i suoi principi. Ne consegue che una convivenza pacifica richiede l’adesione ai valori comuni e universali, e il rispetto dei principi adottati dalle Nazionì Unite nei programmi scolastici. L’integrazione culturale non può essere considerata un problema secondario rispetto a quello dell’assistenza materiale. I due aspetti devono essere compresenti, altrimenti il rischio è che i rifugiati interpretino falsamente i centri di accoglienza come luoghi che, in cambio dell’assistenza fornita, mirano in realtà al proselitismo.

La questione del dialogo fra civiltà e mentalità differenti non può comunque essere demandata esclusivamente ai volontari. Di fronte a questa urgenza anche le istituzioni debbono fare la loro parte. A livello politico l’attenzione è rivolta ai problemi originati dall’incremento del flusso migratorio, mentre poco o niente si fa per l’integrazione culturale non soltanto dell’immigrato rifugiato nella nostra società ma soprattutto ai musulmani residenti da una o più generazioni. Un’errata concezione della laicità dello stato e del “politicamente corretto” induce a non sfiorare in ambito pubblico argomenti che abbiano a che fare con la religione. Al contrario l’aspetto religioso rappresenta per ogni arabo una dimensione naturale della vita, è parte integrante della propria identità, sia che egli professi la fede cristiana sia che appartenga alla comunità musulmana. Negare a chi giunge nel nostro paese da contesti culturali così lontani notizie minime su ciò riguarda la cultura occidentale equivale a promuovere un inserimento monco nella nostra società. Il giubileo sulla Misericordia di Dio è una condivisa venerazione, un passaggio prioritario per un mutua conoscenza e rispetto, l’occasione di un reciproco arricchimento.

L’importanza di un’azione che faccia conoscere ai musulmani le basi, sulle quali sono fondate le società europee, sarebbe poi accentuata dalla possibilità di divenire essa stessa la scintilla capace di innescare quel processo di apertura dei compartimenti stagni che oggi esistono tra Europa e mondo arabo, tra cristiani e musulmani.

E nostra priorità promuovere nelle società:

– insegnamenti dei valori di libertà civile e religiosa senza discriminazione tra le persone e i popoli.

– i versetti coranici che inneggiano alla convivenza ed escludono l’odio verso l’altro, alla pace fra i popoli.

– l’eliminazione di tutti i testi d’odio dagli insegnamenti ma specialmente dai testi scolastici.

Queste azioni rappresentano una forte spinta perché vengano prese misure concrete capaci di smussare il fenomeno del fanatismo religioso che è alimentato oggi da alcune sedi istituzionali.

Una maggiore vigilanza in questo senso appare più che mai opportuna.

Giuseppe Samir Eid

RC Milano Sud-Est

Samir Eid Raccolte

Intendono fornire gli strumenti per una inclusione sociale del flusso migratorio, gettare una luce sui diritti umani e la condizione di vita dei cristiani nel mondo islamico da cui proviene l’autore.La conoscenza dell’altro, delle diversità culturali e religiose sono ingredienti primari per creare la pace nei cuori degli uomini ovunque, premessa per una serena convivenza e convinta cittadinanza sul territorio.

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