DIALOGO ISLAMO CRISTIANO

111 LE CHIESE D'ORIENTE 2009 Calendario 2009 Enec - 12-2009 Il tempo Presente non è il primo nella storia durante il quale il mondo arabo occupa le Prime pagine dei giornali. La guerra nel Gol- fo ha soltanto accentuato una tensione che è culminata ora con una eruzione. Quello che è meno conosciuto è il fatto che in que- sto largo gruppo, che conta circa centocin- quanta milioni di abitanti e che comprende tutto l'Est Mediterraneo ed, il Nord Africa, vivono gomito a gomito con i loro concitta- dini musulmani da 12 a 15 milioni di cristiani che negli anni hanno avuto un ruolo impor- tante, nono-stante il loro Piccolo numero. E' stato dopo la conquista arabo islamica che i cristiani di tutte le confessioni si sono messi a tradurre, dal greco e dal siriaco all'ara- bo, le opere letterarie e scientifiche dei loro predecessori. Sono stati essi ad introdurre gli invasori dal deserto alle discipline orien- tali (filosofia, matematica, astronomia, me- dicina e geografia) provocando cosi un rina- scimento durato sino a tutto il Medio Evo, quando il mondo occidentale era ancora sommerso nel buio. A questo proposito è bene ricordarsi che Carlo Magno sgranava gli occhi davantiai regali inviatigli da Haroun el Rashid. Il mondo occidentale non ha però tardato ad evolversi: una nuova ondata di cristia- ni, cercando rifugio in Occidente per fuggi- re invasioni e guerre incessanti,ha portato con sé i propri tesori culturalí e scientifici che sono stati i semi del rinascímento in Occidente.E' stato infatti opera dei crístianí arabi e degli ebrei il grosso lavoro di tradu- zione che si è esteso dalla Spagna a tutta l'Europa. E fu attraverso queste traduzioni che san Tommaso scoprì la filosofia di Ari- stotele. C'è stato poi un terzo rinascìmento: quello della cosiddetta cultura araba, che languiva sotto il dominio turco e stava per estinguersi. Essa ha di nuovo preso vita per mano della minoranza cristiana, grazie in particolare alla scoperta della tipografia, da essi per primi introdotta nel Libano. Nel frattempo il vice re Mehemet Ali (il Kedive) aprì le porte dell'Effitto agli stranieri. Nu- merosi siro-libanesi accorsero là, distin- guendosi particolarmente nel commercio e nel giornalismo sino alla ascesa al pote- re di Nasser. Vogliamo a questo proposi- to citare il primo giornale in lingua araba, «el ahram», fondato dal cristiano Bichara Takla. Sono queste le pagine dimenticate della storia degli arabi cristiani che vanno riportate in vita arrichite dall’esperien- za personale. Ma questa testimonianza va oltre alla nota storica per confrontarsi con le discriminazioni in atto verso i non musulmaní nei paesi arabi, discríminazioni che continuano a provocare un esodo di notevoli proporzioni. L'immigrazione in un Occidente tollerante offre un terreno pro- pizio alla possibilità di iniziare a colmare il fossato atavíco che divide uomini difede diversa ma credenti nello stesso Dio, l'uni- co Allah, padre di tutti gli uomini.

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