DIALOGO ISLAMO CRISTIANO

157 EUROPA, MONDO ARABO E CULTURA A latero dell'incontro .... In Vaticano - 2013 La cultura è componente essenziale per migliorare la sinergia tra i fattori produtti- vi e i poteri decisionali, fa da ponte tra le risorse umane di una azienda specie se multinazionale operando su due continenti o a livello planetario. L’Africa del Nord e il Medio Oriente rappresentano un mercato di oltre trecento milioni di abitanti a poche ore del’Italia ma che riceve poca atten- zione d’investimento al di fuori del campo dell’energia. E necessario sviluppare una strategia per favorire l’espansione della nostra media impresa verso questi mercati con un ritorno proficuo per gli attori in ter- mini di sviluppo dell’area di scambio, della società africana in questo caso araba, e di ritorno sull’investimento. Intendo fare giungere la nostra voce affin- ché il Governo unitamente al Parlamento Europeo si faccia sempre promotore effi- cace di giustizia, libertà e pacifica convi- venza fra le popolazioni dell’area mediter- ranea. La stragrande maggioranza degli arabi vive in estrema povertà, in quanto lo sviluppo demografico non è accompagna- to da una crescita economica adeguata. Occorre un cambiamento radicale nella formazione dei cittadini, un problema di cultura, allo scopo di far comprendere a tutti di essere uguali e che la violenza è intollerabile. E’indispensabile chiedere al mondo arabo di lavorare sull’educazione, sui media, sui libri di testo nelle scuole e perfino invitare a questa linea educativa e di pace, gli imam che hanno in mano il formidabile strumento delle prediche nelle moschee. La migliore risposta all'estremi- smo è creare un fronte internazionale unito che si appoggi su standard universali di li- bertà di credo e religione parte integrante dell’identità dell’individuo. Certo é che l’Europa e l’Italia in particola- re ha interesse per un M.O. e Nord Africa stabili, ma un siffatto obiettivo é possibile col promuovere lo sviluppo tecnologico, garantendo il flusso del petrolio, mettendo freno all’emigrazione, creando un clima di fiducia tra le popolazioni e realizzando la sicurezza delle frontiere concordate e ri- conosciute. A livello politico è importante che l’Occidente, negli scambi tecnologici o di mercato, sappia unire o subordinare anche scambi culturali con criteri di reci- procità sopratutto per la gente semplice, il popolo, alla effettiva promozione nel pae- se dei valori di libertà civile e religiosa per tutti senza discriminazione alcuna e che, al riguardo, vi sia una intensa opera di moni- toraggio. La stabilità sociale attraverso la cultura porterà pace e di conseguenza uno sviluppo economico dell’area mediterra- nea a beneficio degli attori interessati. Commento inviato trasmissione di stamane domenica 17/10/10 molto interessante specialmente le interviste ai rappresentanti musulmani, non direi dell’islam. Sammakh da sempre coinvolto nel dialogo, Il mufti della Siria Hassoun è stato molto logico.ha anche detto che la pratica della religione è condi- zionata dalla cultura del popolo, sappiamo che questa è influenzata da i testi scolastici! Ma uno si chiede:nonostante i mufti siano dei leader religiosi riconosciuti rimangono sempre stipendiati dallo Stato e dal Gover- no (dittatore) in carica. Allora perché quel fossato tra parole, intenzioni, wishful thin- king, e la realtà? Me lo ha confessato Al Khatami alla Gregoriana: il fossato dipende

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