DIALOGO ISLAMO CRISTIANO

75 ALLEGATO: Gli esempi pratici di discriminazione nel mondo arabo non mancano: • la costruzione di una chiesa deve essere autorizzata dal presidente della repubblica • rinunciare alla fede islamica „ punibile con la morte • la donna musulmana ha la proibizione di sposare un cristiano I diritti civili della donna sono dimezzati ri- spetto all’uomo nella legge sullo statuto personale: Testimonianza, nell’eredità, nel ripudio, nel- la poligamia scelta dello sposo, impossibili- tata di sposare un non musulmano. Nella sua libertà di movimenti (permessi per visitare…, passaporti..) Pratica di alcuni mestieri : magistrato in quanto è minorata rispetto all’uomo e non può giudicarlo Altri vincoli all’uguaglianza tra i cittadini all’alba del XXI secolo: proibizione ai non musulmani d’insegnare la lingua e lettera- tura arabe, di laurearsi in ginecologia. l’ac- cesso agli incarichi pubblici, (in Egitto, su 300 dir. centrali della P.A. 400 dir.generali di aziende pubbliche, soltanto 15 sono C.) Proibizione di libertà di interpretazione della sharia (caso della Hesba in corso in Egitto) a testimonianza in giudizio contro un mu- sulmano Anche se non „ il caso di dettagliare le dif- ferenze dell’insegnamento islamico rispetto al cristianesimo, ecco alcuni esempi che troviamo nell’insegnamento islamico, pure in Italia. La Torah e il Vangelo sono accusati di esse- re falsificati. Giuda è morto sulla croce al posto Cristo. I cristiani sono Politeisti a causa della Trinità. L’islam, è la migliore religione, fonte del di- ritto e dell’ordinamento socio-politico. Il co- rano contiene tutte le conoscenze attinenti alla religione, al rapporto con Dio; rifiutano di riferirsi ad altre fonti. Non concepiscono: Incarnazione, Reden- zione , Trinità Non accettano, nessuna me- diazione fra gli uomini e Dio Caro Eid, lei rivela con delicatezza e senza ani- mosità la foglia di fico con cui si copre la su- perficialità ignorante e imbelle (di cui Santoro • insuperato campione) della mentalità domi- nante che informa larga parte dei nostri mezzi di comunicazione (non escluse le nostre “fa- miglie cristiane”). Siamo alla catastrofe dell’e- ducazione e della ragione, in ogni settore della vita civile. Ma non di periamo. Noi sappiamo che, anche grazie alla sofferenza e, come doc menta Socci, spesso nell’atroce martirio dei nostri fratelli cristiani arabi n terra musulma- na, c’è in nuce gli albori di una nuova civiltà. Sì, noi siamo l’ impero alla fine della decadenza, il seme della vittoria di Cristo nel mondo. Vit- toria che, come dimostrano i nostri cari fratelli perseguitati, vince ogni spada e non ha biso- gno di alcuna spada, di nessuna violenza, di nessuna prevaricazione. Poiché nella nostra carne che Lui, la nostra cara gioia, dimostra la sua Signoria sulla realtà. Que viva el pueblo cristiano! COMUNITA’ EUROPEA Corriere - 13-12-2002 COMUNITA’ EUROPEA Ingresso della Turchia Gran pubblicità è in corso per preparare l’opinione pubblica all’ingresso della Tur- chia nell’Europa Unita. Poco si è detto sul- la sorte che è stata inflitta ai cristiani in ge- nerale, e armeni in particolare, un secolo addietro. La Comunità europea dovrebbe verificare che le situazioni che hanno fa- vorito i crimini del secolo scorso non sus- sistano più. Quello che conta è che nessun genocidio sia dimenticato e sottovalutato: per il rispetto dei morti e per l’onore dell’u- manità. Il primo passo dovrebbe farlo la Turchia. Giuseppe Samir Eid

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