CORSERA – 2015
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Gentile dottore de Bortoli:
Gli ultimi numeri del Corriere riportano editoriali che invitano al rispetto reciproco, a non offendere il prossimo (i musulmani). Cito la Baronessa Ashton, Alto Rappresentante per la politica estera dell’UE, :”Non dobbiamo cadere nella trappola che ci stanno tendendo estremisti e terroristi”, “Dobbiamo resistere a coloro che vorrebbero fare della religione un motivo di divisione. La migliore risposta all’estremismo è creare un fronte internazionale unito che si appoggi su standard universali di libertà di credo e religione.L’Unione europea non distoglierà lo sguardo”. Lodevole campagna alla quale dovrebbe fare eco un simile atteggiamento da parte dell’Ordine mondiale islamico. A solo scopo informativo allego anche un esempio di come il corano possa essere utilizzato per fomentare odio e violenza oppure rispetto e convivenza (allegato a titolo informativo).
Mi consenta di suggerire ai politici e governanti occidentali le azioni più appropriate per chiedere agli stati islamici che si sentono offesi di far applicare nelle loro società lo stesso rispetto che pretendono da noi. Guarda caso le violenze maggiore succedono di Venerdì all’uscita dalle moschee. La violenza attira altra violenza sino all’auto distruzione e povertà, non per niente negli ultimi venti anni trecento milioni di arabi hanno prodotto soltanto171 brevetti internazionali; la Corea da sola 16328; enormi quantità di tecnologia importata ma poco niente è generato localmente.
Alle belle dichiarazioni debbono far seguito azioni incisive nel campo dell’educazione sia in Occidente ma soprattutto nel mondo arabo . A questo riguardo Il Centro Ambrosiano di Documentazione Religiosa invitava i politici europei a monitorare il materiale educativo nei paesi arabi affinché l’incitazione alla violenza facesse posto al rispetto reciproco.
Con la speranza che queste riflessioni portate al pubblico possano suscitare quali sono i mezzi più appropriati per dialogo e convivenza nel mondo globalizzato, tema anticipato dal cardinale Martini con la Sua lettera Noi e l’Islam pubblicata nel 1990 in anticipo sulla globalizzazione e rivoluzione internet..
Samir Eid Raccolte
Intendono fornire gli strumenti per una inclusione sociale del flusso migratorio, gettare una luce sui diritti umani e la condizione di vita dei cristiani nel mondo islamico da cui proviene l’autore.La conoscenza dell’altro, delle diversità culturali e religiose sono ingredienti primari per creare la pace nei cuori degli uomini ovunque, premessa per una serena convivenza e convinta cittadinanza sul territorio.